Che tipo di giochi possiamo fare per stimolare il movimento e di conseguenza anche la mente dei nostri bambini?
Nei bimbi lo sviluppo cognitivo va di pari passo con quello motorio: per questo, ci segnala l’educatrice Vanessa, in ogni asilo c’è un’area dedicata alla psicomotricità, dove il bambino può muoversi in sicurezza e imparare a “prenderci gusto”. In questa fase i dondoli diventano ben presto i giochi preferiti, ancora di più se dotati di tasti musicali: i piccoli si sentono stimolati dalla musica e dai suoni e nel frattempo imparano a controllare i loro movimenti.
Ma vediamo cosa ci dice in merito la Dott.ssa Olmi…
L’uomo acquisisce molte tra le sue caratteristiche psicofisiche dopo la nascita soprattutto sulla base delle esperienze vissute nel contesto di vita. L’adulto che è accanto al bambino ha il compito di predisporre un ambiente stimolante e in grado di prevedere e accogliere i bisogni del bambino, che rispetti i ritmi di crescita e che contemporaneamente li riconosca e li supporti con ulteriori stimoli. Un ambiente dove la possibilità di movimento sia ricca e permetta l’autonomia, dove il linguaggio sia a supporto delle esperienze del bambino e dove le emozioni siano accolte e sostenute da espressioni verbali e non verbali coerenti. Solo così il motorio e il cognitivo trovano il giusto spazio di crescita.
Tornando a Vanessa, come si può capire a quale tipo di gioco è più predisposto un bambino?
E’ importante mostrare tutte le varie alternative, ci dice Vanessa, che poi ci avvisa che, a questo proposito, i nostri piccoli potrebbero sorprenderci: per esempio non è affatto detto ai maschi piacciano di più le macchine e le femmine scelgano le bambole. Nell’asilo in cui Vanessa lavora, ad esempio, piace tantissimo la cucina come un gioco di ruolo: si divertono molto sia i bambini che le bambine!