L’apprendimento dinamico – con Stefania Olmi, pedagogista

Secondo la pedagogia contemporanea, l’intelligenza non è una questione genetica, ma è invece legata all’apprendimento. Ma allora nel concreto, mamma e papà che tipo di giochi possono offrire ai bambini per “insegnargli” ad essere più intelligenti?
Una risposta può essere quella di coinvolgere i bimbi in un apprendimento cosiddetto “dinamico”. Cosa significa esattamente ce lo spiega la nostra esperta, la Dott.ssa Olmi, pedagogista.

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B come Baby sitter – Con Francesca Santarelli, psicologa

Le mamme si trovano spesso di fronte ad una scelta obbligata, soprattutto se la loro famiglia d’origine abita molto lontano da loro: devono affidarsi ad un sostegno, un aiuto per il loro piccolo, insomma: una baby sitter. E la questione non è affatto semplice! Quale sarà la persona giusta? E come impostare al meglio il rapporto con lei o lui? L’abbiamo chiesto alla Dott.ssa Francesca Santarelli, psicologa e psicoterapeuta, che ci ha chiarito molto bene le basi per questo rapporto così delicato: prima di tutto, via i sensi di colpa! E poi…

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Vellutata di verdurine con bastoncini croccanti

Quanta pappa devo dare al mio piccolo? Questa domanda spesso si presenta nella mente delle neomamma ma la risposta in realtà è molto semplice: la Dott.ssa Scaglioni, la nostra pediatra, ci ricorda infatti di far riferimento alla curva di crescita: se la curva di crescita rilevata dal pediatra è regolare, significa che l’alimentazione procede in modo corretto per lo sviluppo del bimbo, e non necessita di forzature. Pressioni in questo senso possono influenzare il rapporto con il cibo ed è importante che questo non avvenga perché proprio nei primi mille giorni il piccolo sta imparando a regolare il suo apporto di nutrienti attraverso la sensazione di fame e la sensazione di sazietà. E ora ecco la ricetta di oggi, che di sicuro colpirà il pupo per il suo insolito e divertente colore, viola rapa!

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CBM Italia – Missioni Cristiane per i Ciechi nel Mondo

CBM Italia è un’Organizzazione non governativa nata per sconfiggere le forme evitabili di cecità e di disabilità fisica nei Paesi in via di Sviluppo, senza distinzione di razza, sesso e religione. L’associazione sostiene programmi e progetti di prevenzione e cura; sensibilizza l’opinione pubblica sulle condizioni di vita delle persone cieche e disabili e coinvolge la comunità nazionale e internazionale nella lotta a queste malattie altamente invalidanti. CBM Italia è membro di CBM International, organizzazione attiva dal 1908. Dal 1989 è riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nella prevenzione e cura della cecità, e come partner nella lotta alla cecità e alla sordità.

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L’interazione – con Stefania Olmi, pedagogista

Una cosa che noi adulti non dovremmo mai dimenticare è che per i bambini il gioco è una cosa serissima. E sì, perché è proprio giocando che comincia e si stimola fin dai primi mesi lo sviluppo, l’apprendimento e quindi le abilità cognitive. Durante i primi tre anni, che tipo di gioco e quali stimoli dobbiamo offrirgli?

L’educatrice Vanessa ci segnala che anche i giochi semplicissimi sono utili e nello stesso tempo impegnativi per il nostro bambino. Immaginiamo ad esempio il gioco di lanciarsi la palla: coinvolge tutti i sensi del bambino e impone una grande coordinazione. Per questo è importante incoraggiarlo a superare i suoi limiti e fare il tifo quando ci riesce.

E ora la pedagogista Olmi ci spiega le varie fasi del gioco nei primi anni d’età…

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E come Educare – con Rachele Macchi Cassia, pedagogista

“Insomma, questa casa non è un albergo!” Ok ok, forse il vostro cucciolo non è ancora così grande da sentirsi dire questa frase classica, ma anche ora che è piccolo, a volte queste parole possono venirci alle labbra! Soprattutto quando il piccolo fissa delle “sue” regole, guardacaso ben diverse da quelle di mamma e papà… Ma come possiamo educare al meglio il nostro bimbo, allora? Ed è il caso di insistere o dobbiamo lasciarlo libero di fare ciò che vuole? Abbiamo girato questa domanda alla Dott.ssa Macchi Cassia, che ci ha spiegato che…

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Budino di tapioca buonissimo

Al compimento del primo anno di età, ci ricorda la Dott.ssa Scaglioni, pediatra esperta in nutrizione, il bimbo riesce ad afferrare il cibo, portarlo alla bocca o bere da una tazza con due manici. E si tratta di una fase delicata, non tanto per lui quanto per le mamme, che assistono a questi primi maldestri tentativi di mangiare da soli con risultati disastrosi per la cucina, i capelli, i vestiti, il seggiolone…! Abbiamo dunque la tentazione di intervenire, per evitare il peggio, vero?? Invece dobbiamo… resistere, resistere, resistere 😉 al nostro impulso e lasciare che il nostro piccolo casinista faccia i suoi disastri anche se dovesse sporcarsi da capo a piedi: lo sapevate? Eggià, perché questa sperimentazione con il cibo per lui è molto importante: non solo gli serve per migliorare la coordinazione ma anche per dargli autostima per i suoi successi: per esempio quando la pappa finisce, tanto per cambiare, in bocca!

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