Passeggini, culle e fasciatoi sono le prime cose che vengono in mente quando le mamme pensano a quello che servirà per prendersi cura adeguatamente del proprio piccolo. Ma ci sono due accessori un po’ differenti che sono molto consigliati nei primissimi mesi di vita: sono il marsupio e la fascia. Li avete mai provati? Ce ne parla la Dott.ssa Valentina Iacchia, ostetrica e naturopata…
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Cheese-cake morbida al bicchiere
Crescendo, i bimbi si porteranno dietro tutte le abitudini alimentari che stiamo trasmettendo loro nei primi mille giorni di vita: è importantissimo dunque che siano quelle più salutari. Ma una dieta equilibrata prevede anche movimento: la nostra pediatra, la Dott.ssa Scaglioni, consiglia per questo di lasciare a casa il passeggino il prima possibile e camminare tanto con i piccoli (che farà bene anche alle mamme!), e niente tv prima dei 2 anni! E adesso passiamo a cose piacevoli: la ricetta di oggi è un baby-dessert assolutamente goloso che si prepara in 5 minuti: i vostri piccoli impazziranno, parola di GiroGiroBimbo 😉
A come Asilo – con Rachele Macchi Cassia, pedagogista
Come si sceglie l’asilo giusto per i nostri figli? La domanda sembra semplice ma non lo è affatto, ancora di più da quando nella cronaca hanno cominciato ad emergere episodi agghiaccianti di cui non vorremmo mai che il nostro piccolo fosse protagonista! Ecco dunque un aiuto prezioso: la pedagogista Rachele Macchi Cassia ci suggerisce che cosa mamma e papà devono guardare per poter valutare l’ambiente e la struttura quando vanno a visitare un asilo per la prima volta…
L’apprendimento dinamico – con Stefania Olmi, pedagogista
Secondo la pedagogia contemporanea, l’intelligenza non è una questione genetica, ma è invece legata all’apprendimento. Ma allora nel concreto, mamma e papà che tipo di giochi possono offrire ai bambini per “insegnargli” ad essere più intelligenti?
Una risposta può essere quella di coinvolgere i bimbi in un apprendimento cosiddetto “dinamico”. Cosa significa esattamente ce lo spiega la nostra esperta, la Dott.ssa Olmi, pedagogista.
B come Baby sitter – Con Francesca Santarelli, psicologa
Le mamme si trovano spesso di fronte ad una scelta obbligata, soprattutto se la loro famiglia d’origine abita molto lontano da loro: devono affidarsi ad un sostegno, un aiuto per il loro piccolo, insomma: una baby sitter. E la questione non è affatto semplice! Quale sarà la persona giusta? E come impostare al meglio il rapporto con lei o lui? L’abbiamo chiesto alla Dott.ssa Francesca Santarelli, psicologa e psicoterapeuta, che ci ha chiarito molto bene le basi per questo rapporto così delicato: prima di tutto, via i sensi di colpa! E poi…
L’interazione – con Stefania Olmi, pedagogista
Una cosa che noi adulti non dovremmo mai dimenticare è che per i bambini il gioco è una cosa serissima. E sì, perché è proprio giocando che comincia e si stimola fin dai primi mesi lo sviluppo, l’apprendimento e quindi le abilità cognitive. Durante i primi tre anni, che tipo di gioco e quali stimoli dobbiamo offrirgli?
L’educatrice Vanessa ci segnala che anche i giochi semplicissimi sono utili e nello stesso tempo impegnativi per il nostro bambino. Immaginiamo ad esempio il gioco di lanciarsi la palla: coinvolge tutti i sensi del bambino e impone una grande coordinazione. Per questo è importante incoraggiarlo a superare i suoi limiti e fare il tifo quando ci riesce.
E ora la pedagogista Olmi ci spiega le varie fasi del gioco nei primi anni d’età…
Budino di tapioca buonissimo
Al compimento del primo anno di età, ci ricorda la Dott.ssa Scaglioni, pediatra esperta in nutrizione, il bimbo riesce ad afferrare il cibo, portarlo alla bocca o bere da una tazza con due manici. E si tratta di una fase delicata, non tanto per lui quanto per le mamme, che assistono a questi primi maldestri tentativi di mangiare da soli con risultati disastrosi per la cucina, i capelli, i vestiti, il seggiolone…! Abbiamo dunque la tentazione di intervenire, per evitare il peggio, vero?? Invece dobbiamo… resistere, resistere, resistere 😉 al nostro impulso e lasciare che il nostro piccolo casinista faccia i suoi disastri anche se dovesse sporcarsi da capo a piedi: lo sapevate? Eggià, perché questa sperimentazione con il cibo per lui è molto importante: non solo gli serve per migliorare la coordinazione ma anche per dargli autostima per i suoi successi: per esempio quando la pappa finisce, tanto per cambiare, in bocca!
L’apprendimento linguistico – con Stefania Olmi, pedagogista
Il linguaggio non si impara solo con l’udito, ma con tutti i sensi. Ecco perché bisogna incoraggiare fin dai primi anni il bambino a fare delle azioni e collegarle a dei risultati sperimentando i collegamenti tra causa ed effetto. Ma attraverso quali giochi possiamo aiutarlo a sviluppare queste relazioni?
Un’idea interessante, ci dice l’educatrice Vanessa, è utilizzare dei peluche interattivi a cui il bimbo può affezionarsi, che reagiscono quando vengono toccati: per esempio se il bambino tocca il piede del peluche, il giocattolo gli dice: “Questo è un piede”. In questo modo il bimbo riceve subito una risposta alla sua azione, quindi è indotto ad imparare e ripetere.
Ecco poi il parere della nostra pedagogista, la dottoressa Olmi, su questo tema.